- Ricercatori studiano molte galassie nello spazio.
- Usano osservazioni in raggi X per vedere il centro.
- Cercano buchi neri nei loro centri.
- Le galassie grandi spesso hanno un buco nero.
- Molte galassie piccole non hanno un buco.
- Se c'è materia, questa diventa molto calda.
- Materia calda emette raggi X visibili.
- Gli scienziati dicono che ci sono due idee.
- Una idea è che i buchi nascono già grandi.
- Futuri strumenti nello spazio potranno aiutare.
Parole difficili
- ricercatore — persona che lavora in scienza e fa studiRicercatori
- galassia — gruppo grande di stelle nello spaziogalassie
- buco nero — oggetto nello spazio con forte attrazione gravitazionalebuchi neri
- osservazione — azione di guardare o misurare per studiareosservazioni
- materia — qualcosa che occupa spazio e ha massa
- raggio — luce molto energetica che viene dallo spazioraggi X
Suggerimento: passa il mouse o tocca le parole evidenziate nell’articolo per vedere definizioni rapide mentre leggi o ascolti.
Articoli correlati
Nuovi modelli cambiano l'idea su Urano e Nettuno
Scienziati dell'Università di Zurigo hanno sviluppato modelli per gli interni di Urano e Nettuno che mettono in dubbio la loro etichetta di "giganti di ghiaccio". I risultati spiegano anche i loro strani campi magnetici.
Webb scopre un pianeta «a limone» ricco di carbonio
Il telescopio James Webb ha osservato PSR J2322-2650b, un esopianeta con forma a limone, atmosfera di elio e carbonio e nubi di fuliggine. Potrebbe contenere diamanti e orbita attorno a una stella di neutroni veloce.
Mini‑Nettuni: forse superfici solide sotto atmosfere pesanti
Uno studio guidato da Eliza Kempton (University of Chicago) rivede l'idea che molti mini‑Nettuni siano mondi di lava. Dati del James Webb su GJ 1214 b e simulazioni mostrano che atmosfere pesanti possono mantenere superfici solide.
Immagini dirette rivelano flussi multipli nelle novae
Astronomi hanno ottenuto immagini dirette di due novae pochi giorni dopo le eruzioni. Le osservazioni interferometriche con il CHARA Array mostrano flussi multipli e un’espulsione ritardata, mentre il telescopio Fermi ha rilevato raggi gamma.
Nuove prove sull’origine della Luna e di Theia
Uno studio internazionale analizza isotopi di rocce terrestri, campioni lunari e meteoriti per capire la composizione di Theia, l’oggetto che colpì la Terra e portò alla formazione della Luna. I risultati suggeriscono che Theia si formò nel sistema solare interno.
Titano: forse non un oceano ma uno strato melmoso
Una rianalisi dei dati della missione Cassini suggerisce che Titano potrebbe avere uno spesso strato melmoso con tunnel e tasche d'acqua vicino al nucleo, invece di un unico oceano profondo. Questo cambia le idee sull'abitabilità.